«Caro Luca,
non ricordo quale sostanza avevamo ingerito quando quasi un anno fa abbiamo avuto la brillantissima idea di mettere in contatto la mamma con Elsa Davanzales (nome ridicolo, by the way). Evidentemente al momento ci era sembrata una soluzione geniale ed innocua. È vero, mamma stava a pezzi, continui attacchi di panico, depressione, non c’era nulla da fare: la psicoterapia è durata una sola seduta, gli antidepressivi li ha buttati nella spazzatura, e lei cercava disperatamente qualcuno che la rassicurasse predicendole un futuro roseo, nel quale tutto sarebbe andato come lei desiderava, oppure che le aggiustasse quello che andava storto...»