«Cara testarda Raffaella,
non mi ascolti da anni, ormai. La testa mi fa un male cane, voglio solo sdraiarmi, ma prima ci sono cose che devi sapere.
L’altro giorno il dottor Armati mi ha detto: “Lei ne ha così tante che campa perché non sa di che morire”.
“Non posso permetterlo”, ho risposto io.»