«Egregio François Villon,
se la presente missiva vi giungerà, sarà essa stessa a provare la bontà delle mie teorie, la validità delle mie ricerche. Il foglio che ora tenete tra le mani è il miglior testimone che un esploratore vi potrà mai sottoporre.
Tutto iniziò grazie ai miei contatti a Vienna. Venni a conoscenza delle peculiari caratteristiche del Timavo. Un fiume enorme e per lo più invisibile. Il suo percorso ipogeo è sconosciuto. E di quelle acque Trieste ha sete. Le brama, non potendone attingere. Mi proposi dunque per scendere nelle profondità della terra alla loro caccia.»