«Amica mia,
Come fai a giurare che non c’è una briciola di te nelle storie che racconti? Un po’ ti invidio. Un po’ ho l'impressione che sia una miopia, una diffusa bassa considerazione della scrittura viva (i sentimenti) contro la scrittura morta (tutto il resto). Come se anche scrivere di un sasso non sia un modo per raccontarsi, e per farsi amare. Amica mia, i sassi per esempio mi parlano di te. Nella cassetta della posta ne ho infilato uno a forma di cuorematto. Prendilo. È tuo.»