«Il mio Nandi era un bravo cane. Meritava di morire vecchio e mezzo cieco, davanti al camino, sopra una coperta calda con tutto il suo odore di vecchio cane. Invece no, è morto il giorno in cui a mia mamma serviva che morisse. E la sua morte è stata la causa di tutto, come la palla di neve che si trasforma in valanga. La valanga Nandi ha travolto me e la mia famiglia ed è giusto così. L’ho voluto io. Nandi non meritava di morire avvelenato. Forse nessuno merita di morire avvelenato, o forse sì. Secondo la mia mamma, le persone cattive se lo meritano.»